I carabinieri di Bagheria hanno arrestato tre persone nell’ambito dell’uccisione di Angela Maria Corona. In manette la nipote, che ha assoldato due sicari.
PALERMO – Il mistero della donna morta a Bagheria nel periodo di Pasqua potrebbe essere arrivato a soluzione. I carabinieri, infatti, hanno eseguito tre arresti.
ORE 10.45 – Ha confessato le proprie responsabilità Maria Francesca Castronovo. La nipote della vittima ha detto di aver agito in quanto maltrattata dalla zia. I militari dopo avere scoperto il corpo della vittima hanno rintracciato la nipote al centro Grandi ustionati dell’ospedale Civico dove era stata ricoverata poco dopo il delitto con bruciature alle gambe. Secondo alcuni testimoni le sarebbero state provocate dalla zia che le avrebbe lanciato dell’acqua bollente, secondo la giovane le ustioni sarebbero state provocate dall’incendio della sua macchina. Auto andata in fiamme dolosamente vicino il cimitero di Bagheria.
La morte di Angela Maria Corona
Il corpo senza vita della 48enne Angela Maria Corona era stato rinvenuto, smembrato, nei pressi della provinciale che Bagheria e Casteldaccia.
Bagheria, tre arresti
Gli arrestati sono la nipote della vittima, Maria Francesca Castronovo, di 39 anni, e due extracomunitari che la donna avrebbe assoldato per uccidere la zia: Guy Morel Diehi, ivoriano di 23 anni, e Toumani Soukouna, maliano di 28 anni. Secondo la Procura di Termini Imerese, mandante del delitto è la nipote della vittima, che avrebbe assoldato due sicari affinché l’aiutassero ad uccidere la zia e quindi a disfarsi del cadavere.
L’uccisione di Angela Maria Corona, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Bagheria, sarebbe avvenuto martedì 14 aprile. La donna sarebbe stata strangolata e poi infilata in un sacco e gettata nel dirupo. Secondo quanto riportato da Il Giornale di Sicilia, il corpo è stato mutilato, fatto a pezzi dai suoi assassini. A una settimana dal ritrovamento dei suoi resti disseminati sotto a un ponte di campagna lungo la strada provinciale che da Bagheria porta a Ciminna, non è stato ancora possibile effettuare l’autopsia.